Lettera d’indulgenza dell’arcivescovo di Benevento (Sepino, 22 agosto 1306)

Frate Monaldo, per grazia di Dio arcivescovo di Benevento, con l’augurio della salvezza nel Signore a tutti i fedeli che riceveranno questa missiva.

Poiché, come dice l’apostolo, “Staremo tutti davanti al tribunale di Cristo”, è utile che noi nel giorno dell’ultimo viaggio seminiamo in terra con opere di misericordia ciò che potremo riprenderci con interesse moltiplicato in cielo, mantenendo salda fiducia e speranza nel fatto che chi poco semina poco raccoglie, e che chi semina in benedizioni le ritroverà insieme alla vita eterna. E siccome desideriamo con speciale affetto dare lustro alla chiesa della Beata Cristina di Sepino, nella diocesi di Boiano, e volendo aumentare verso di essa fortemente la devozione dei fedeli, cosicché la beata vergine Cristina possa essere tanto più intensamente onorata allorquando la sua basilica sarà frequentata devotamente dai fedeli, e questi stessi si sentiranno maggiormente beneficiati dalla concessione di doni spirituali per averla appunto frequentata, noi, fiduciosi nella misericordia di Dio e dei beati apostoli Pietro, Paolo e Bartolomeo, della quale ci gloriamo, e con l’autorità concessaci dal Signore, concediamo l’indulgenza di quaranta giorni, a tutti i penitenti confessi, che si saranno recati alla detta chiesa tutti i giorni della quaresima e fino ad otto giorni dalla Resurrezione del Signore, e nell’anniversario dell’edificazione della chiesa, del ritrovamento del corpo, della traslazione e della passione della predetta vergine, nel giorno del Corpus Domini e in tutti i mercoledì.

Dato a Sepino, nell’anno 1306, sotto papa Clemente V, il 22 di agosto, anno quarto dell’indizione.